Riflessioni contaminate sul migrare di ieri e di oggi

Per il terzo anno, venticinque studentesse e studenti dell’IIS Beretta (dal Liceo Moretti ma anche da ITIS e IPSIA) tra Gennaio e Maggio 2017 partecipano ad un Laboratorio Teatrale sui temi del migrare e delle nuove migrazioni.

L’attività  teatrale di questo anno scolastico è iniziata a dicembre con un laboratorio di Video creazione per la ideazione e costruzione dell’ambiente visivo funzionale all’azione scenica, che ha coinvolto un piccolo nucleo di studenti guidato da un Esperto in Scenotecnica/ Video.

Come tradizione,  il laboratorio condurrà  all’allestimento di uno Spettacolo e alla partecipazione al LAIV Action, il Festival delle Arti performative dal Vivo, presso il Te atro Elfo Puccini di Milano, a maggio 2017.

…E TUTTI SI PARTIVA

Anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso

Quando, dopo la seconda guerra mondiale i flussi migratori ripresero, sospinti dalle difficoltà  economiche del paese, essi furono incoraggiati dalla classe dirigente “che vedeva nell’emigrazione un utile strumento per contenere il disagio sociale”.

La strategia di incoraggiare l’emigrazione aveva l’obiettivo di limitare i danni sociali dovuti all’avvio della ristrutturazione industriale, con il conseguente sacrificio di posti di lavoro: perdita di consenso e  rischi di sovvertimento sociale che ad essa erano legati.

A questo fine, vennero varate iniziative internazionali di accordi bilaterali con molti paesi europei e americani, a cominciare dalla Francia dalla Germania Federale Germania Federale e dall’Argentina.

Nel corso degli anni Cinquanta all’esodo all’estero si affiancò  il più imponente spostamento di popolazione della storia dell’Italia unita, consistente nel fenomeno concomitante dell’abbandono delle campagne e di fuga dal Meridione. Nei soli cinque anni compresi tra il 1958 e il 1963 oltre 900.000 persone si spostarono dal Mezzogiorno alle città del Settentrione.

Analoghi flussi migratori con spostamenti da Sud a Nord si riscontrano in quegli anni in Alta Valle Trompia: si constata una forte presenza di minatori sardi nelle miniere di Bovegno e Collio; la partenza per la vicina Svizzera di operai specializzati valtrumplini; l’abbandono dei borghi montani da parte di donne spesso giovanissime, per recarsi a servizio nelle città, col fenomeno delle “servette” .

Su questi tre fronti del movimento migratorio si costruirà quest’anno la  drammaturgia per il laboratorio e  lo spettacolo.

Il percorso di sound design   

Caratterizzazione del laboratorio del secondo anno sono le interviste a chi, negli anni a cavallo tra il secondo dopoguerra ed il boom economico degli anni 60, ha abbandonato il paese di montagna o di fondo valle per emigrare all’estero o in città  italiane più “ricche”, fortemente articolata da sound design rielaborati dagli studenti tramite incontri specialistici con il tecnico musicale – fonico Andrea Gentili.

...E TUTTI SI PARTIVA

A seguito degli effetti della crisi economica del 2007-2008, dalla fine del decennio ad oggi è ripartito un flusso consistente di espatri dall'Italia verso il nord Europa (in particolare la Germania, dove sono giunti, nel solo 2012, oltre 35.000 italiani) ma anche verso altri paesi come il Canada, l'Australia, gli Usa, i paesi sud-americani e asiatici. Intorno alle 78.000 persone secondo i dati AIRE del 2012.

Un fenomeno che, in vario modo, ha coinvolto anche la nostra Valle, che ha visto numerosi laureati o studenti emigrare, dopo esperienze di soggiorni scolastici all’estero, soprattutto in Europa ma anche in altre terre del mondo.

La nuova emigrazione, dunque, di laureati del territorio e studenti temporaneamente all’estero, diventa drammaturgia dell’ultimo anno del Progetto “… E tutti si partiva. Riflessioni contaminate sul migrare di ieri e di oggi”.

 L’idea del progetto "… E tutti si partiva. " è quella di scorrere-discorrere (mettere a confronto) la realtà di oggi e quella del passato.

Per quanto riguarda l'articolazione triennale del progetto, l'idea è stata quella di concentrarsi per ogni anno su un diverso aspetto del linguaggio teatrale, mantenendo il tema della ricerca storica .

Lo schema delle tre migrazioni, migrazione ottocentesca, novecentesca e attuale è stata supporto per le attività teatrali dei tre anni scolastici.

Il terzo anno ha avuto come linea guida uno sviluppo della ricerca legato alle arti visive, con la guida di uno specialista in scenotecnica/video.

pdf icon Locandina E tutti si partiva