Immagini da Auschwitz

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Lezione in preparazione al viaggio

treno auschwitz

Mercoledì 25 ottobre 2017, presso l'aula magna del plesso ITIS, si terrà la seconda parte della lezione in preparazione al viaggio. Sono invitati tutti gli studenti che parteciperanno all'esperienza.

 

 

 

 

 

Perché visitare Auschwitz?

treno auschwitzQuando si parla di Auschwitz la questione è  sempre controversa. Si sa: non è  l'unico momento storico in cui è  stato compiuto un genocidio, anzi, ci sono stati genocidi di portata maggiore rispetto alla Shoah, così come non è l'unico genocidio compiuto in Europa o da Europei e non è  il genocidio cronologicamente più  vicino a noi.

A tal proposito, dovendo parlare della mia esperienza in questo luogo che è  stato sede di uno dei più grandi crimini della storia, vorrei innanzitutto spiegare per quale ragione ritengo fondamentale una visita ad Auschwitz, rispondendo così anche a tutti coloro che ritengono che si abusi del tema della Shoah e della Giornata della Memoria.

Non sto dicendo che gli altri genocidi siano di gravità  minore, infatti, ma la Shoah è  a mio parere l’evento che meglio ci permette di capire le dinamiche di altri avvenimenti di questo genere: è avvenuto abbastanza recentemente, meno di un secolo fa, in un luogo vicino a noi, nell'Europa culla della democrazia e della civiltà , vi sono stati coinvolti anche cittadini italiani, sia in qualità  di vittime che di carnefici, ne restano tracce materiali facilmente accessibili, quali i campi di concentramento e di sterminio, i documenti e le fotografie. Non ci sono scuse. Tutto è  di fronte ai nostri occhi con un'inquietante evidenza. Non possiamo nasconderci, i nostri bis e trisnonni, probabilmente, sono stati silenziosi complici o innocenti vittime. Metà  Europa è in un certo senso colpevole del “fenomeno Auschwitz”, termine con cui intendo, più  in generale, la Shoah.

Sono sincero… una volta arrivato sul posto e visitati quei luoghi, in particolare i Campi di Auschwitz e Birkenau, non ho provato tutto quel dolore, quella rabbia e quel disgusto che mi sarei aspettato. Quell'enorme accumulo di capelli tagliati alle vittime prima che fossero stroncate nelle camere a gas non mi ha emozionato come credevo sarebbe accaduto.

Quasi mi sentivo in colpa, non capivo perché  quei chiari segni di inutile violenza non mi facessero inorridire; non riuscivo a crederci, mi sembrava impossibile che una mente o delle menti umane potessero pensare qualcosa di simile.

Tornato a casa continuavo a non capire la mia reazione, e quasi mi vergognavo di questa mia indifferenza.

La situazione, però , è  vorticosamente cambiata una mattina: a scuola decidiamo di vedere una video-testimonianza di Sami Modiano, un sopravvissuto alla Shoah che, in questo filmato, ritorna sui luoghi della sua reclusione.

È  stato uno dei momenti più traumatici della mia vita. Lo definirei quasi un momento di epifania, il cerchio si era chiuso: tutto mi era finalmente chiaro.

Avevo collegato ai luoghi che avevo visto, alla desolazione, a quell'aria viziata dall'odore del carbone bruciato tipico della Polonia, a quei capelli e a quelle scarpe, i volti e le storie di quegli uomini reclusi e uccisi senza una ragione valida. È  stato come prendere la scossa. Una scarica di emozioni ha attraversato il mio corpo, ricordo che ero arrabbiato, non riuscivo a pensare ad altro. Per giorni capire era diventata la mia ragione di vita, passavo ore su libri e in internet alla ricerca di una risposta alle mie domande; risposta che, in realtà , non ho mai trovato.

Ricerca vana allora, qualcuno potrebbe dire, ma non mi troverebbe per niente d'accordo.

Infatti, durante questa mia ricerca disperata, che ora ho parzialmente cessato, ho notato che qualcosa in me era cambiato, ho notato che la mia sensibilità  si era acuita, sentivo, e tutt'ora sento, un interesse sempre maggiore verso la storia ma soprattutto verso l'attualità , mi sento molto più attento alle difficoltà che gli altri vivono e, probabilmente, sono diventato anche molto più introspettivo. Sicuramente un cambiamento simile fa parte del mio naturale processo di maturazione e formazione, ma non credo sia una mera coincidenza il fatto che io abbia sentito tutto ciò a partire da quell'esperienza.

Non sto dicendo che andare ad Auschwitz sia la pillola magica per diventare più buoni e più consapevoli di ciò  che ci accade intorno, ma sono convinto sempre più che un viaggio di questo tipo debba far parte della formazione di ciascuno di noi. Non è abuso di Memoria, questo. Chi dice che si parla troppo di Shoah non trova il tempo di riflettere nemmeno sugli altri genocidi. È  solo una scusa per chi non ha il coraggio di affrontare la storia e ciò che l'uomo è stato capace di fare.

Se non avete ancora avuto modo di visitare Auschwitz-Birkenau, andateci, non sperando di tremare dalla commozione e neppure di trovare delle risposte. Dovrete uscire da quei cancelli pieni di domande. Sono quelle che faranno da guida alle scelte di ciascuno di noi.

Marco Cippini

Lezione in preparazione al viaggio

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Mercoledì 11 ottobre 2017, presso l'aula magna del plesso ITIS, si terrà  una lezione in preparazione al viaggio. Sono invitati tutti gli studenti che parteciperanno all'esperienza.






Un treno per Auschwitz - Materiali

treno auschwitz

pdf icon Dispensa 1 - La Germania
pdf icon Dispensa 2 - Le origini del genocidio
pdf icon Dispensa 3 - La difesa della razza
pdf icon Dispensa 4 - Le deportazioni
pdf icon Dispensa 5 - I campi in Europa
pdf icon Dispensa 6 - Auschwitz - Birkenau
pdf icon Dispensa 7 - Breve guida dei campi
pdf icon Dispensa 8 - Vita quotidiana nei campi
pdf icon Bibliografia tematica su Auschwitz

Un treno per Auschwitz - Presentazione

treno auschwitzLa decima edizione de Un treno per Auschwitz era intitolata Norimberga – Auschwitz – Norimberga. Il terribile viaggio dei diritti umani. Nella scelta della tematica da affrontare in occasione del viaggio della decima edizione era ben chiara la volontà  di affrontare il sistema concentrazionario nazista e la sua fine nell’ottica della tutela penale dei diritti umani, che, in qualche modo, ebbe origine con il Processo di Norimberga. Si scelse, poi, di continuare ad indagare il tema nell’edizione successiva. L’intento era quello di ripristinare, dal caos delle molteplici forme della memoria collettiva, il binario per mezzo del quale il Nazi-fascismo ha congiunto Auschwitz alla storia dell’Europa. Ora che il progetto gemello “Un treno per Europa” ha raggiunto la maturità della seconda edizione, il gruppo stabile di ricerca sui temi Memoria, Totalitarismi e democrazie, Deportazione e Shoah in Archivio storico ha inteso riportare la riflessione propedeutica di questo viaggio alla lezione di Primo Levi. In fondo, “Un treno per Auschwitz” ha sempre posto il suo sguardo sulle pagine di Primo Levi ed ha mosso i suoi passi nel fango di Auschwitz nella previsione di leggere attentamente la sua opera, carpirne il senso più  profondo ed attuale e prospettando che i nostri passi si muovano verso altri luoghi di memoria del sistema concentrazionario nazista, guidati dalla sua lezione universale. Con l’auspicio che ciò  contribuisca a renderci cittadini consapevoli impegnati in percorsi culturali e politici atti a costruire l’Europa delle donne e degli uomini e dei loro diritti. Dalle flagranti violazioni avvenute nel secolo dei genocidi alla necessità di tutela delle vittime del nuovo secolo.

pdf icon Progetto didattico

pdf icon Un treno per Auschwitz

Perché visitare Auschwitz?